Non sempre i ribelli

possono cambiare il mondo.

Ma mai il mondo potrà cambiare i ribelli

(Alain de Benoist)


venerdì

OPERAZIONE MARLBORO
NELL’ OTTOBRE DEL 1982 I SERVIZI ITALIANI ORGANIZZARONO UN ALTRO BLITZ, IN ACCORDO COL GIUDICE GENTILE, CONTRO DELLE CHIAIE E PAGLIAI IN BOLIVIA. NEL MESE PRECEDENTE C’ERANO STATI MANDATI DI CATTURA PER STRAGE NEI CONFRONTI DI DELLE CHIAIE, PALLADINO, GIORGI E PAGLIAI. PALLADINO ERA STATO ASSASSINATO IN CARCERE A NOVARA DUE MESI PRIMA. QUESTA VOLTA LA MISSIONE DELLE “TESTE DI CUOIO” HA IL VIA. DELLE CHIAIE NON VIENE INDIVIDUATO, MA PAGLIAI NON HA FORTUNA. VIENE ASSASSINATO FREDDAMENTE MENTRE, DISARMATO, INCROCIA LE BRACCIA DIETRO LA TESTA.
QUESTO DOSSIER VUOLE, PERO’, ESSERE UNA ESPOSIZIONE DOCUMENTATA, SU ATTI PROCESSUALI A DISPOSIZIONE DI TUTTI, PER DIMOSTRARE IL CARATTERE PROVOCATORIO, LA PRECOSTITUZIONE DEI TEOREMI DI COLPEVOLEZZA, L’ ILLEGALITA’ DELL’ AZIONE INQUIRENTE A QUALSIASI LIVELLO E IN QUALSIASI TEMPO CON CUI SI SONO IMBATTUTI I PROCESSI E PERSEGUITATI DEGLI INNOCENTI.
CI ESIMIAMO, QUINDI, FACENDO VIOLENZA A NOI STESSI, DAL SOFFERMARCI SUL DRAMMA UMANO DI QUESTE MORTI VOLUTE E CI LIMITEREMO ALL’ ESPOSIZIONE SEMPLICE MA DI PER SE’ BRUTALE DEGLI EVENTI.
IL 5/10/1982 DUE FUNZIONARI PARTONO PER LA BOLIVIA PER AVERE UN’ INTESA CON I RAPPRESENTANTI DEL GOVERNO DEMOCRATICO CHE ANCORA NON AVEVA PRESO IL POTERE.
NELL’ OTTOBRE DEL 1982 I SERVIZI ITALIANI ORGANIZZARONO UN ALTRO.
IL 10/10/1982 ARRIVA IL “COMANDO” DEI POLIZIOTTI ITALIANI CON UN DC9 DELL’ ALITALIA, IL “GIOTTO”. PRIMO UFFICIALE A BORDO E’ IL COMANDANTE PESARESI MARCELLO. VERSO LE 10¬-11 DI MATTINA DAVANTI ALLA CHIESA “NUESTRA SENORA DE FATIMA” DI S.TA CRUZ VIENE INCROCIATA L’ AUTO DI PAGLIAI. MALGRADO QUESTI ABBIA ALZATO LE MANI IN SEGNO DI RESA, RICEVE UN COLPO SOTTO LA NUCA. LA PERIZIA STABILIRA’ CHE HA SPARARE FU UNA CALIBRO 22. HANNO COLLABORATO ALLA SCELLERATA IMPRESA IL CAP. BOLIVIANO LARREA (CHE CONDIVIDEVA L’ ABITAZIONE CON PAGLIAI) E L’ AMERICANO RICHARD ADLES, AGENTE CIA GIUNTO DALL’ AMBASCIATA DEL PORTORICO. PRESENTI AL FATTO PIU’ DI UN CENTINAIO DI FEDELI CHE IN QUEL MOMENTO USCIVANO DALLA MESSA.
IL GRUPPO DEGLI AGENTI ITALIANI E’ STATO VALUTATO IN UNA TRENTINA DI UNITA’. LE FOTO SCATTATE VERRANNO FATTE SPARIRE DAI GIORNALI E DALLE AGENZIE.
PAGLIAI E’ TRASPORTATO ALL’ OSPEDALE “PETROLERO” DI SANTA CRUZ E LA NOTTE STESSA SPOSTATO A LA PAZ DOVE E’ RICOVERATO ALLA CLINICA S.TA ISABEL. NELLA NOTTATA DOPO AVER SCAMBIATO ALCUNE PAROLE CON IL PROF. BRUN (MEDICO DELL’ AMBASCIATA USA), VIENE OPERATO DALLO STESSO BRUN.
L’ 11 OTTOBRE 1892, CONTRO IL PARERE DEI SANITARI BOLIVIANI E’ CONDOTTO ALL’ AEREOPORTO ED IMBARCATO. SULL’ AEREO SALGONO ANCHE DUE MEDICI BOLIVIANI E L’ AMERICANO RICHARD ADLES. IL IL PERSONALE CIVILE DELL’ AEREOPORTO TENTA DI OPPORSI ALLA PARTENZAQ DELL’ AEREO. INTERVIENE L’ AMBASCIATORE AMERICANO EDWIN CORR CHE CHIEDE AL NEO MINISTRO DELL’ INTERNO, MARIO RONCAL ANTEZANA, UN ORDINE DI ESPULSIONE PER PAGLIAI E, DOPO AVER PAGATO LUI STESSO I DIRITTI DI AEREOPORTO, IL VEIVOLO RIESCE A PARTIRE.
DAGLI USA, DOVE SI TROVA, IL MINISTRO DEGLI INTERNI ITALIANO, ROGNONI, INVIA UN CALOROSO APPREZZAMENTO E RINGRAZIAMENTO AGLI UOMINI DEL SISDE E AL GOVERNO BOLIVIANO. IL 29/07/1983 IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA UNA SMENTITA DI “AMBIENTI RESPONSABILI DEL MINISTERO DELL’ INTERNO” : LA POLIZIA ITALIANA NON PARTECIPO’ ALLA CATTURA DI PAGLIAI.
A SEGUITO DI UN’ INTERPELLANZA DEL CONGRESSISTA CARLOS VALVERDE, IL MINISTRO DEGLI INTERNI BOLIVIANO, MARIO RONCAL ANTEZAMA, DIRA’ AL CONGRESSO BOLIVIANO (E’ AGLI ATTI DI BOLOGNA COME MATERIALE SEQUESTRATO A DELLE CHIAIE) DI AVER APPRESO SOLTANTO L’ 11 OTTOBRE DEL CASO PAGLIAI E CHE NULLA POTEVA DIRE DEI FATTI ACCADUTI A S.TA CRUZ IL 10 OTTOBRE POICHE’ IL GOVERNO DI CUI FACEVA PARTE NON ERA ANCORA STATO INVESTITO LA MATTINA DEL 10. ED E’ CERTO PERCHE’ SOLTANTO ALLE 16 DEL 10 OTTOBRE CI FU LA CERIMANIA DELLO SCAMBIO DEI POTERI FRA L’ EX PRESIDENTE VILDOSO E IL NUOVO, SILES SUAZO.
NON SI COMPRENDE, Q UINDI, COME IL NOSTRO MINISTRO DEGLI INTERNI POTESSE RINGRAZIARE IL GOVERNO DI SILES SUAZO. SULLA STESSA LINEA DI RONCAL SI MANTENEVA IL MINISTRO DEGLI ESTERI VELARDE.
DAVANTI AL CONGRESSO FU CHIAMATO ANCHE L’ AMBASCIATORE CORR PER SPIGARE I MOTIVI DEL SUO INTERVENTO ALL’ AEREOPORTO. SI GIUSTIFICO’ DICENDO CHE LO AVEVA FATTO PERCHE’ SOLLECITATO DAGLI ITALIANI E PER COLLABORARE CON I DUE GOVERNI AMICI.
IL RAPPORTO SISDE NON FA NESSUN RIFERIMENTO IN MERITO ALLA PRESENZA DELL’ AMBASCIATORE CORR IN TUTTA L’ OPERAZIONE E MENTE QUANDO PARLA DI UN’ AUTORIZZAZIONE OTTENUTA DAL NUOVO GOVERNO DEMOCRATICO DELLA BOLIVIA.
IL RAPPORTO SISDE SARA’ SMENTITO DALLO STESSO PARISI CHE NELL’ UDIENZA DEL 28/10/1987 A BOLOGNA DIRA’ CHE I SERVIZI AMERICANI SI OFFERSERO DI COLLABORARE CON QUELLI ITALIANI ALLA CATTURA ED ESTRADIZIONE DI DELLE CHIAIE AGENDO SUI SERVIZI BOLIVIANI E CHE L’ OPERAZIONE FU FATTA DI CONCERTO CON IL SISDE.
AGGIUNSE, INOLTRE, CHE L’ OPERAZIONE FU AFFRETTATA PERCHE’ IL PASSAGGIO AL GOVERNO DEMOCRATICO NON CONSENTIVA ALLA BOLIVIA DI AFFRONTARE LE LENTEZZE DI UNA PROCEDURA DI ESTRADIZIONE. DIRA’ ANCHE, E’ VERO, CHE “SI VALUTO’ SE FOSSE POSSIBILE OTTENERE TRAMITE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA BOLIVIANA NEO-ELETTO ED IL MINISTRO DELL’ INTERNO PROVVEDIMENTI DI ESPULSIONE”.

ED IL PROVVEDIMENTO VIENE EFFETTIVAMENTE CONCESSO L’ 11 OTTOBRE IL GIORNO DOPO, CIOE’, CHE SI ERA SPARATO AL PAGLIAI QUANDO PRESIDENTE E MINISTRO DELL’ INTERNO ANCORA NON ERANO IN CARICA!.
AD UNA DOMANDA PRECISA SULLO SVOLGIMENTO DELL’ OPERAZIOMNE PAGLIAI, IL DOTT. PARISI SCARICHERA’ OGNI RESPONSABILITA’ SULLE AUTORITA’ BOLIVIANE. MA LA STAMPA BOLIVIANA E IN PARTICOLARE UN GIORNALE DI SINISTRA DI S.TA CRUZ (CHE SVOLSE UNA SPECIFICA INDAGINE) INDICANO LE CHIARE RESPONSABILITA’ DEL “COMMANDO” ITALIANO.
COMUNQUE SUL CASO PAGLIAI C’ E’ ANCORA IL BUIO. MA ALLA LUCE DI QUANTO ESAMINATO, NON POSSIAMO CHE INSERIRE L DELITTO PAGLIAI NEL CONTSTO DI QUELLE ELIMINAZIONI CHE DOVEVANO SERVIRE PER SUFFRAGARE L’ ACCUSA DI STRAGISMO RIVOLTA A CHI, UNA VOLTA MORTO, NON ERA PIU’ NELLA CONDIZIONE DI DIFENDERSI.

DAL LIBRO : “UN MECCANISMO DIABOLICO” EDIZIONI PUBLICONDOR



SUL QUOTIDIANO BOLIVIANO "PRESENCIA" VENGONO PUBBLICATE FOTO RARISSIME DI ALCUNI MEMBRI DELL' OPERAZIONE "MARLBORO" 
POI SCOMPARSE


L' AMBULANZA CHE TRASPORTA ALL' OSPEDALE
 IL CORPO ESAMINE DI PAGLIAI


Così In Bolivia Fu Ammazzato Pierluigi Pagliai
di Stefano Delle Chiaie
Il fallimento dell'operazione "Pall Mall" ai primi di agosto 1982, non fece desistere i servizi e il ministero dell'Interno dal rinnovare il tentativo contro di me. Fu messa a punto un'altra operazione, chiamata Marlboro approfittando di una vacatio di potere per il passaggio del governo boliviano da Vildoso a Siles Zuazo.
Il 9 ottobre del 1982 fu ordinato di predisporre a Fiumicino un areo dell'Alitalia, il Giotto, per un viaggio intercontinentale. Primo ufficiale era Marcello Pesaresi, il secondo tal Marchini, chiamato dai servizi. La rotta segnalata fu quella per Caracas con richiesta di riserva di carburante per scalo alternativo, cosi come previsto quando la destinazione può cambiare da quella comunicata.
A bordo del Giotto c'era un gruppo di teste di cuoio del SISDE e dell'UCIGOS, agli ordini del commissario Fragranza. Si disse che a bordo vi fosse anche Mario Fabbri ex iscritto alla Caravella poi arruolatosi in polizia. Fabbri grazie alla sua precedente militanza, era in grado di riconoscermi.
Il Giotto atterrò a La Paz la mattina del 10 ottobre. Nello stesso giorno da Porto Rico giunse anche l'agente della CIA Richard Adler. Una circostanza nota a Parisi, che, nell'udienza del 20 ottobre del 1987 al processo per la strage di Bologna, disse che i servizi americani si offersero di collaborare con quelli italiani alla cattura ed estradizione di Delle Chiaie.
I poliziotti, sbarcati a La Paz, si diressero all'edificio San Ferdinando, a Plaza Isabel, senza trovarmi. Ero infatti in Venezuela e l'appartamento che occupavo in quell'edificio della capitale boliviana con i miei camerati, come già raccontato, era stato lasciato da tempo perché ci eravamo trasferiti tutti a Calacoto.
Pierluigi avrebbe dovuto essere in Argentina e si stava preparando a rientrare in Italia essendo perseguito soltanto per la renitenza alla leva causata dalla sua latitanza.
Claudio Larrea, un capitano dei carabineros boliviani di Santa Cruz con il quale Pierluigi aveva stretto amicizia, con un pretesto lo aveva però richiamato in Bolivia. Il gruppo delle teste di cuoio avvertito dalla presenza del mio camerata a Santa Cruz, si spostò in quella città.
All'atterraggio del Giotto a Santa Cruz, un gruppo di nostri camerati boliviani, sospettando un azione contro di noi, tennero l'areo sotto tiro. Desistettero da ogni azione perché fu assicurato loro che si trattava di un atterraggio di emergenza causato da un guasto.
Gli italiani, attraverso Larrea, erano riusciti ad ottenere il complice appoggio di un nucleo di carabineros agli ordini di un maggiore di nome Zugel e del colonnello Nelson Peredo. La complicità era stata comprata da due funzionari del SISDE giunti in Bolivia l'8 ottobre.
Larrea fissò un appuntamento con Pagliai alle undici del mattino dinanzi alla chiesa di Nuestra Senora de Fatima. Pierluigi arrivò a bordo di una Toyota. La trappola predisposta scattò e la sua auto venne circondata da uomini a bordo di una Lauda bianca e altre quattro vetture. Pierluigi bloccò le portiere, chiuse i finestrini e portò le mani alla nuca. Partì un ordine e dopo aver frantumato un vetro dello sportello anteriore, uno dei boia sparò due colpi a bruciapelo con una pistola calibro 22. Pierluigi sanguinante, si piegò sul volante. Il corpo esanime fu caricato sulla Lauda e i killer si allontanarono. Parteciparono all'imboscata circa 20 italiani e 40 carabineros.
Era domenica, e alla scena assistettero molti testimoni che a quell'ora uscivano dalla chiesa dopo la Messa. Tra di essi anche la giornalista Mabel Azcui del giornale El Pais di Madrid, che scriverà sull'imboscata un ampio resoconto sul giornale boliviano El Mundo.
Pagliai fu portato all'ospedale Petrolero di Santa Cruz e la notte stessa, in seguito a voci di un'azione organizzata da parte di camerati boliviani per la sua liberazione, fu trasportato alla clinica Isabel di La Paz con l'areo su cui salirono anche i complici boliviani timoroso di subire una ritorsione.
Nella notte Pierluigi fu operato dal professor Brunn, dell'ambasciata Usa e l'11 ottobre, malgrado il parere contrario dei medici boliviani, fu condotto all'aeroporto per essere imbarcato tentò di opporsi al decollo dell'aereo, ma l'ambasciatore Corr ottenne dal ministro dell'intero Mario Roncal Antezana un decreto di espulsione.
La direzione dell'aeroporto, con l'appoggio di militari armati dell'aeronautica, continuò a opporre resistenza, adducendo come pretesto il mancato pagamento dei diritti aeroportuali. Ancora una volta Corr intervenne pagando i diritti e l'aereo, su cui era salito anche Adler, decollò per l'Italia facendo scalo a Porto Rico per sbarcare l'agente della CIA.
Tutte le foto dell'operazione furono fatte sparire dalle agenzie e dai quotidiani. Pagliai morirà poco dopo essere giunto in Italia, il 5 novembre

FONTE: L'aquila e il condor


11 OTTOBRE 1982
IL RIENTRO IN ITALIA DELL' AEREO CON IL CORPO DI PAGLIAI

LA STAMPA SERA 12 0TT0BBRE 1982
IL RIENTRO IN ITALIA DELL' AEREO CON IL CORPO DI PAGLIAI

LA STAMPA 12 OTTOBRE 1982




CORRIERE DELLA SERA









12 OTTOBRE 1982 "LA STAMPA"
La Paz : Pierluigi Pagliai 
preso dopo una sparatoria
"(....) ora ricercato per la strage di Bologna è rimasto ferito leggermente ed è in viaggio per l' Italia (...). Pagliai, insieme a Stefano Delle Chiaie, era uno degli istruttori degli squadroni della morte, responsabile di numerosi casi di tortura nei confronti degli oppositori dei regimi golpisti (....).....
(Tratto da Indian Summer '70 - c' era una volta San Babila )

LA STAMPA 13 OTTOBRE 1982

INTERPELLANZA 2/02118 presentata da RIPPA (PR) in data 19-10-1982

I SOTTOSCRITTI CHIEDONO DI INTERPELLARE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E IL MINISTRO DELL'INTERNO PER SAPERE - IN RELAZIONE ALLA VICENDA DEL NEOFASCISTA PIERLUIGI PAGLIAI FERITO GRAVEMENTE E CATTURATO A SANTA CRUZ DELLA SIERRA, IN BOLIVIA, IN CIRCOSTANZE TUTTA'ALTRO CHE CHIARITE:

A) SE SI CONFERMI LA VERSIONE FORNITA DAI PORTAVOCE DEL VIMINALE CIRCA LA DINAMICA DEI FATTI E PRECISAMENTE CHE 'PAGLIAI SAREBBE STATO ARRESTATO DALLA POLIZIA BOLIVIANA A SANTA CRUZ DELLA SIERRA; IL 10 OTTOBRE E' STATO EMESSO IL DECRETO DI ESPULSIONE; IL GIORNO SUCCESSIVO PAGLIAI E' STATO CONSEGNATO AL PERSONALE DELLA POLIZIA E DEI SERVIZI DI SICUREZZA ITALIANI A BORDO DELL'AEREO DELL'ALITALIA IMPIEGATO PER LA MISSIONE IN BOLIVIA. IL TRASPORTO DEL PAGLIAI FERITO E' STATO RESO POSSIBILE PERCHE' SUSSISTEVANO LE SEGUENTI TRE CONDIZIONI: 1)IL CERTIFICATO DI TRASPORTABILITA' DEL FERITO EMESSO DA QUALIFICATI ORGANI SANITARI BOLIVIANI; 2) LA PRESENZA A BORDO DELL'AEREO DI DUE MEDICI BOLIVIANI E DI ADEGUATE ATTREZZATURE SANITARIE PER L'ASSISTENZA DEL PAGLIAI; 3) LA POSSIBILITA' DI ATTERRAGGI IN SCALI INTERMEDI QUALORA LE CONDIZIONI DEL FERITO AVESSERO RICHIESTO INTERVENTI PIU' COMPLESSI'; B) IN CASO AFFERMATIVO, SE NON SI RITENGA DI FORNIRE MAGGIORI CHIARIMENTI A PROPOSITO DELLA 'TRASPORTABILITA' E ' DELLE ADEGUATE ATTREZZATURE, CHE POSSONO ESSERE STATE PREDISPOSTE A BORDO DI UN AEREO DI LINEA; I MOTIVI PER I QUALI PIERLUIGI PAGLIAI (CHE PUR VERSAVA IN CONDIZIONI GRAVISSIME, E' GIUNTO A ROMA IN CONDIZIONI DI COMA) E' STATO TRASPORTATO DIRETTAMENTE A ROMA E NON INVECE A LISBONA O ALLE ISOLE AZZORRE, DOVE AVREBBE POTUTO ESSERE RICOVERATO E ASSISTITO ADEGUATAMENTE; C) SE SIA VERO CHE QUATTRO AGENTI DEL SISMI SI TROVAVANO IN BOLIVIA DA QUASI UN MESE, DA QUANDO CIOE' SI PROFILAVA LA CADUTA DEL GOVERNO MILITARE E L'ELEZIONE DEL CIVILE HERNAN SILES SOUAZO ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA; CHE LA NOTTE TRA VENERDI' 8 OTTOBRE E SABATO 9 OTTOBRE SCORSI I QUATTRO AGENTI INDIVIDUARONO STEFANOD ELLE CHIAIE E PIERLUIGI PAGLIAI, NEL RISTORANTE 'BAVARIA', RIFUGIO DI EX NAZISTI E DI TRAFFICANTI DI COCAINA; CHE LA SEGNALAZIONE AL COMANDO GENERALE DELLA POLIZIA BOLIVIANA, PERO', GIUNSE SOLO LA MATTINA DELLA DOMENICA, UN RITARDO CHE HA FAVORITO I DUE RICERCATI: QUALCUNO INFATTI HA AVUTO IL TEMPO DI AVVERTIRE DELLE CHIAIE E PAGLIAI CHE I SERVIZI SEGRETI ERANO SULLE LORO TRACCE, COSI' QUANDO DOMENICA 10 OTTOBRE GLI AGENTI DELLA POLIZIA LOCALE SI SONO PRESENTATI IN CASA DI PAGLIA E DELLE CHIAIE, NON HANNO TROVATO NESSUNO; D) SE SI CONFERMA QUANTO RIFERITO DALL'INVIAT)O SPECIALE DEL CORRIERE DELLA SERA, GIANGIACOMO FOA', IN RELAZIONE ALLA CATTURA DI PAGLIAI: 'QUANDO IL TERRORISTA NERO AL VOLANTE DI UNA JEEP TOYOTA DI TIPO FUORISTRADA E CON CARROZZERIA INTERAMENTE METALLICA ARRIVAVA NELLA PIAZZA FATIMA, VENIVA BLOCCATO DAVANTI ALLA CHIESA. DA UN'ALTRA JEEP BIANCA 'LADA' DI FABBRICAZIONE SOVIETICA, MA SENZA TARGA, SCENDEVANO CINQUE UOMINI CHE PUNTAVANO LE LORO ARMI CONTRO PAGLIAI INTIMANDOGLI DI ARRENDERSI. IL TERRORISTA NON OPPONEVA RESISTENZA ALCUNA, ANZI ALZAVA SUBITO LE MANI. GLI ASSALITORI CERCAVANO POI DI PENETRARE NELLA JEEP MA LE PORTE ERANO BLOCCATE. UNO DEI CINQUE, SI PENSA FOSSE UN UFFICIALE, UN TIPO ALTO E BIONDO, ORDINAVA ALLORA DI SPACCARE I VETRI. L'ORDINE VENIVA PRONTAMENTE ESEGUITO. UN PRESUNTO AGENTE POTEVA COSI' ENTRARE NELLA VETTURA E SPARAVA UN COLPO DA DISTANZA RAVVICINATA. QUESTA E' LA TESTIMONIANZA DI UN AVVOCATO DI SANTA CRUZ CHE A QUELL'ORA (LE DIECI DEL MATTINO), USCIVA DALLA CHIESA DI NUESTRA SENORA DE FATIMA. SECONDO IL TESTIMONE NELLA PIAZZA E' STATO SPARATO SOLO UN COLPO CHE RAGGIUNGEVA IL TERRORISTA ALLA NUCA. E) SE SIA VERO CHE AL MOMENTO DELLA CATTURA PIERLUIGI PAGLIAI INDOSSAVA UN GIUBBETTO ANTIPROIETTILE; CHE OLTRE ALLA FERITA ALLA NUCA PIERLUIGI PAGLIAI SIA RIMASTO FERITO ALLA SCHIENA, ALL'ALTEZZA DEL BACINO, DOVE LA PROTEZIONE DEL GIUBBETTO NON ARRIVAVA; F)SE SIA VERO CHE PIERLUIGI PAGLIAI SAREBBE STATO CATTURATO, SECONDO QUANTO RIFERISCONO INDISCREZIONI DI FONTE BOLIVIANA, DA UN COMMANDO DI POLIZZIOTTI ITALIANI IN PARTICOLARE LE STESSE 'TESTE DI CUOIO' CHE HANNO LIBERATO IL GENERALE DOZIER, SEQUESTRATO DALLE BR, CON LORO, OLTRE A FUNZIONARI DELL'INTERPOL, ANCHE AGENTI DELLA DEA STATUNITENSE; G) SE SIA VERO - CONTRARIAMENTE A QUANTO RIFERITO DAL MINISTERO DELL'INTERNO CHE PIERLUIGI PAGLIAI NON FU ACCOLTO A BORDO DEL DC-10 SUBITO DOPO IL FERIMENTO MA SAREBBE STATO PORTATO DIRETTAMENTE DAGLI ITALIANI SULL'AEREO, DOPO IL FERIMENTO DI SANTA CRUZ; CHE MEDIANTE IL DC-10 SI E' PROVVEDUTO ALL'IMMEDIATO TRASPORTO DEL FERITO IN UN OSPEDALE DI LA PAZ, DOVE PAGLIAI SAREBBE STATO OPERATO ALLA COLONNA VERTEBRALE. DOPO TRE ORE DI INTERVENTO CHIRURGICO SAREBBE STATA ADOTTATA LA DECISIONE DI TRASFERIRLO IN ITALIA; H) CHI HA ASSUNTO LA DECISIONE DI TRASFERIRE IN ITALIA DA LA PAZ, PIERLUIGI PAGLIAI; I) SE SIA VERO CHE IN UNA FASE DELL'OPERAZIONE SI SIANO SVOLTE 'TRATTATIVE SEGRETE' E NEGOZIATI TRA LE PERSONE A BORDO DEL DC-10 E L'AMBASCIATORE USA EDWIN KORR; QUALE SIA STATO IL RUOLO SVOLTO DALL'AMBASCIATORE KORR PERCHE' L'AMBASCIATORE STATUNITENSE, QUALE LA NATURA DEI NEGOZIATI SEGRETI; L)L'OPINIONE DEL GOVERNO DINANZI A UN SUSSEGUIRSI DI TRAGICHE 'COINCIDENZE': 18 MAGGIO 1974, SALTA IN ARIA, IN CIRCOSTANZE MAI CHIARITE SILVIO FERRARIS; DUE GIORNI DOPO ESPLODE A BRESCIA, LA BOMBA DI PIAZZA DELLA LOGGIA. PAGLIAI VIENE ACCUSATO DI AVERE CUSTODITO L'ESPLOSIVO; ERMANNO BUZZI L'UOMO ACCUSATO DI AVERE MESSO LA BOMBA, VIENE STRANGOLATO A NOVARA DA PIERLUIGI CONCUTELLI; SEMPRE CONCUTELLI ELIMINA CARMINE PALLADINO, ROMANO, ANCHE LUI DEL GIRO SUDAMERICANO DI DELLE CHIAIA, E ACCUSATO DI AVER SVOLTO UN RUOLO NELLA STRAGE DEL 2 AGOSTO 1980 ALLA STAZIONE DI BOLOGNA; M) SE IL GOVERNO NON CONDIVIDA IL DIFFUSO SENTIMENTO DI SGOMENTO ALLA CONSTATAZIONE CHE TUTTI COLORO CHE SONO ATTUALEMENTE ACCUSATI DI AVER ORGANIZZATO LA STRAGE DEL 2 AGOSTO E ALTRI, SIMILI LUTTUOSI ATTENTATI, SONO STATI O TUTTORA SEMBRANO ESSERE PIU' O MENO SALDAMENTE LEGATI AI SERVIZI E ALLE POLIZIE SEGRETE DI QUESTO E ALTRI STATI


IL PENULTIMO SULLA DESTRA È PIERLUIGI PAGLIAI
A UNA MANIFESTAZIONE A MILANO


GIORNALE ABC (MADRID) DEL 17/10/1982
Dopo un artico pubblicato sul quotidiano “ La  Repubblica”
 il padre Alberto, scrive una lettera al direttore  Scalfari 
in  data 26 Febbraio 1988

PER NON SCORDARLI MAI !
ABATE ORESTE CILIVERGHE (BS) 01/10/1950 
ADOBATI PIETRO TRIESTE 05/11/1953
ALFANO BEPPE BARCELLONA  (ME) 08/01/1993
ALIBRANDI ALESSANDRO ROMA 05/12/1981
ALIOTTI ANTONINO ROMA 20/02/1967
ALVAREZ ALESSANDRO MILANO 03/03/2000
ANSELMI FRANCESCO ROMA 06/05/1978
ANTONELLI GIULIO NAPOLI 03/04/1991
ASSIRELLI ORLANDO SESTO S.GIOVANNI (MI) 27/01/1946
BASSA ERMINIO TRIESTE 06/11/1953
BIANCHI SCIACCALUNGA LILIANA MILANO 31 AGOSTO 1945
BIANCHI SCIACCALUNGA ROSA MILANO 31 AGOSTO 1945 
BIGONZETTI FRANCO ROMA 07/01/1978
BILLI ACHILLE ROMA 05/04/1949
BOCCACCIO IVAN R. DEI LEGIONARI (GO) 06/10/1972
CALIGIANI ORIO MILANO 26/01/1946
CALZOLARI ARMANDO ROMA 25/12/1969
CANDURA PROSPERO CATANIA 1 GENNAIO 1978
CAMPANELLA ANGELO REGGIO CALABRIA 17/09/1970
CECCHETTI STEFANO ROMA 11/01/1979
CECCHIN FRANCESCO ROMA 16/06/1979
CIAVATTA FRANCESCO ROMA 07/01/1978
CRESCENZI RODOLFO
CRESCENZO ROBERTO TORINO 01/11/1977
CROVACE "MAMMAROSA" RODOLFO MILANO 03/07/1984
DE AGAZIO FRANCO MILANO 14/03/1947
DE ANGELIS NANNI ROMA 05/10/1980
DE NORA PAOLO SAN GIOVANNI IN MONTE (BO)
DI NELLA PAOLO ROMA 02/02/1983
DI VITTORIO MARCO ROMA 11/06/2011
DISCALA ELIO ROMA 23/06/1994
DOMINICI BENVENUTO REGGIO CALABRIA 
ESPOSTI GIANCARLO PIAN DEL RASCINO (RI) 30/05/1974
FALDUTO ANDREA
FALVELLA CARLO SALERNO 07/07/1972
FERRARI SILVIO BRESCIA 18/05/1974
FERRAZZI ANDREA  GOA
FERRERO ENRICO TORINO 24/05/1985
FERRI VITTORIO PISA 15/07/1948
FERRORELLI GIOVANNI
GATTI FERRUCCIO MILANO 04/11/1947
GHISALBERTI FELICE MILANO 27/01/1949
GIAQUINTO ALBERTO ROMA 10/01/1979
GIRALUCCI GRAZIANO PADOVA 17/06/1974
GIUDICI BRUNO
GRILZ ALMERIGO MOZZAMBICO 19/05/1897
JACONIS CARMINE REGGIO CALABRIA 17/09/1971
LABBATE BRUNO REGGIO CALABRIA 15/07/1970
LOCATELLI "MICHELIN" FRANCO 
LO PRESTI GIUSEPPE SANREMO 28 AGOSTO 1995
LUPARA SERGIO MILANO 26/01/1946
MACCIACCHINI EVA MILANO 17/01/1947
MACCIO' DIEGO TORINO 24/05/1985
MAGENES GIORGIO MEDIGLIA (MI) 09/11/1947
MAINO ANTONIO
MANCIA ANGELO ROMA 12/04/1980
MANFREDI RICCARDO LODI (MI) 03/06/1976
MANGIAMELI FRANCESCO T. DE’ CENCI (PA) 09/09/1980
MANTAKAS MIKIS ROMA 28/02/1975
MANZI LEONARDO TRIESTE 06/11/1953
MARAZZA GIUSEPPE MILANO 27 GENNAQIO 1949
MASSAIA LEONARDO MILANO 1949
MATTEI STEFANO ROMA 16/04/1973
MATTEI VIRGILIO ROMA 16/04/1973
MAZZOLA GIUSEPPE PADOVA 17/06/1974
MEGGIORIN CLAUDIO BESANO (VA) 13/06/2005
MENEGHINI ENRICO MONZA 06/02/1946
MINETTI RICCARDO ROMA 20/04/1978
MONTANO SAVERIO TRIESTE 06/11/1953
MORTARI I GINO CINISELLO BALSAMO (MI) 28/11/1947
NARDI GIANNI PALMA DI MAIORCA 16/09/1976
NIGRO FRANCESCO MELISSA 29/10/1949 
PAGLIA FRANCESCO TRIESTE 06/11/1953
PALLADINO CARMELO NOVARA 12/08/1982
PEDENOVI ENRICO MILANO 26/04/1976
PETRUCCELLI MICHELE MILANO 14/11/1947
PISTOLESI ANGELO ROMA 28/12/1977
PONTECORVO ADRIANA TORINO 01/04/1987
PRINCIPI PIETRO
RAMELLI SERGIO MILANO 25/03/1975
RECCHIONI STEFANO ROMA 07/01/1978
SABBADIN LINO SANTA MARIA DI SALA (VE) 16/02/1979
SANTOSTEFANO GIUSEPPE REGGIO CALABRIA 31/07/1973
SCARCELLA PINO
SCARPETTI ALDO 
SCIOTTO PIERLUIGI CATANIA 1 GENNAIO 1978
SPEDICATO WALTER PARIGI 02/05/1992 
TANZI BRUNILDE MILANO 17/01/1947
TRAVERSA MARTINO BARI 13/03/1980
TRENTIN STEFANO CASTEL FRANCO VENETO 21 OTTOBRE 20232
VALE GIORGIO ROMA 05/05/1982
VENTURINI UGO GENOVA 18/04/1970
VIVIRITO SALVATORE MILANO 21/05/1977
ZAVADIL ANTONIO TRIESTE 06/11/1953 
ZAZZI EURO MILANO 03/08/1946
ZICCHIERI MARIO ROMA 29/10/1975
ZILLI EMANUELE PAVIA 05/11/1973
ZUCCHIERI MARZIO